Giovanni
Galeone
Gli
abitanti di Caprarica di Lecce restarono meravigliati nel vedere tanta
attenzione rivolta ad un loro concittadino, il giorno dei funerali di Antonio
Verri, il 10 maggio del 1993.
Vennero da ogni parte a rendergli omaggio, lo
scrittore e meridionalista Vittore Fiore tenne l’orazione funebre, per circa 1
mese arrivarono nella sua casa lettere e messaggi di cordoglio anche da paesi
sudamericani ed europei. Verri aveva costruito negli anni, con la sua frenetica
attività letteraria ed editoriale, una rete di scambi, di incontri, di ponti
che dal Salento portavano in Europa ed anche fuori.
Scomparso a soli 44 anni in
un incidente stradale mentre tornava a casa, Antonio Verri è stato uno
scrittore, poeta e animatore della scena letteraria salentina dalla fine degli
anni ’70 agli inizi dei ’90. In quegli anni si dedicò anima e corpo a
innumerevoli progetti editoriali, da “Caffè Greco” al “Pensionante dè
Saraceni”, passando per il “Quotidiano dei poeti”, un’operazione editoriale
quest’ultima unica ed impensabile: per 12 giorni consecutivi questo quotidiano
fatto di sola poesia e stampato a Maglie, fu distribuito contemporaneamente
attraverso una serie di collaboratori amici e militanti, in una decina delle
principali città italiane, Roma, Milano, Napoli, Bari, Trento etc. Su una di
queste riviste, Verri pubblicò nel maggio ’82, il suo testo lirico più
conosciuto, indiscutibilmente il suo manifesto poetico “Fate fogli di poesia,
poeti”, un affresco del suo impegno letterario, disinteressato e senza
compromessi con il potere. Autore dei libri di poesia “Il pane sotto la neve” e
“La betissa” e di opere di narrativa “Il fabbricante di armonia”, “I trofei
della città di Guisnes”, “Il naviglio innocente”, “Bucherer l’orologiaio”,
ascrivibili al filone del postmodernismo, Verri ha lasciato in eredità un
condensato di creatività, non del tutto esplorato e rappresentato da testi in
cui la scrittura lirica e barocca si fa canto trasognato di una terra amata,
mai abbandonata, ma che lascia sulla pelle ferite profonde. Non è un caso che
Verri abbia avuto come riferimento letterario imprescindibile Vittorio Bodini,
altro poeta salentino della generazione precedente, legato alla terra in un
rapporto viscerale di amore/odio; Verri ha celebrato nei suoi versi il grande
poeta ispanista salentino: “Davanti non abbiamo altro/che la nostra terra/la
stessa terra vergine/su cui Bodini/intendeva operare/(ed è nostro grande
padre/se vogliamo cercarci dei padri)/creando dal niente/incidendo
appunto/questa sua verginità” e mostra anch’egli una doppia anima: da un lato
legato alla sua origine contadina, “al sibilo lungo che si può udire solo di
mattina, mirando nella vastità dei campi, con accanto sentinelle silenziose gli
alberi d’argento”, dall’altro proteso in
avanti, verso nuove ricerche, nuove fughe che non sono più fisiche ma mentali,
con la creazione di “modi nuovi o parole di sangue.”
Una lezione che ha
lasciato tracce fertili di vitalità, dal 1997 è stato creato a Lecce nel centro
storico il Fondo Verri, prezioso spazio culturale sostenuto da amici artisti e
collaboratori dello scrittore, che si pone l’obiettivo di agire nel solco
profondo lasciato dalle sue opere, conservare i suoi carteggi (ancora inediti)
e mantenere viva la sua elaborazione letteraria.
Nel ventennale della sua
scomparsa, l’anno appena trascorso, sono stati pubblicati ben 3 volumi su
Verri, da Simone Giorgino “ Il mondo dentro un libro” – Lupo ed. a Rossano
Astremo “Con gli occhi al cielo aspetto
la neve” – Manni ed. e a cura di Salvatore Francesco Lattarulo “Le pietre sopra
le ali – 20 anni senza Antonio Verri” – Progedit editore che in realtà è un
numero monografico della rivista di poesia Marsia, dedicato interamente al
poeta, con interventi, testimonianze, interviste.
E’ proprio quest’ultimo
volume che sarà presentato a Mesagne, nel Frantoio ipogeo nel centro storico, sabato
alle ore 18,00 alla presenza del curatore e critico letterario Salvatore
Francesco Lattarulo, su iniziativa dell’Associazione culturale “Amici della
poesia Unozerouno” in collaborazione con la libreria locale “La carica dei 101”, all’interno della
rassegna letteraria promossa dal Comune di Mesagne – Assessorato alla cultura
sul tema “del leggere e dello scrivere su radici, scambio e viaggio”, nell’ambito
del progetto comunitario Tur.Grate 2. La rassegna vedrà altri 3 appuntamenti.
Nel corso della serata saranno letti testi poetici e scritti di Antonio Verri,
intervallati dalle musiche del chitarrista Fabio Di Viesto. Un piccolo
contributo alla rivalutazione di una voce poetica pugliese in un panorama di conoscenza
piuttosto desolato. Per conoscere in profondità l'anima della Puglia, non ci si
può limitare alla valorizzazione di simboli del marketing (spiagge, pizzica e
trulli), talora con qualche eccesso di retorica: sarebbe necessario invece
ascoltare, leggere e far conoscere ad esempio le voci letterarie di Vittorio
Bodini, Carmelo Bene, Rina Durante, Cristanziano Serricchio, Antonio Verri,
Salvatore Toma, Raffaele Nigro. Invece nelle nostre scuole, nonostante il
Ministero abbia concesso 1 ora alla settimana da dedicare alla cultura del
territorio, questi autori restano praticamente ignoti agli studenti.
Giovanni
Galeone
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